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sexta-feira, 5 de abril de 2024

Radici che Fioriscono: La Saga della Resilienza di Giovanni nella Terra Promessa


Giovanni Marco Rossi, un immigrato italiano proveniente da Montecielo, vicino a Brescia, Italia, ha trascorso la maggior parte della sua vita in California. Giovannino come era chiamato dai famigliari, è nato il 24 agosto 1896, lui ha iniziato a lavorare come agricoltore fin dall'adolescenza. Durante la Prima Guerra Mondiale, ha prestato servizio militare come tecnico, impegnato in una compagnia di ingegneria, costruendo tunnel e ponti. 
Nel 1920, insieme al suo amico Marco Ferrari, nativo dello stesso paese, ha deciso di emigrare negli Stati Uniti in cerca di migliori opportunità. Dopo il suo arrivo a New York il 3 agosto 1920, Giovanni si è stabilito a Lindale, California, vivendo con suo zio Luigi Cademartori. Grazie al duro lavoro e al risparmio, nel 1925 Giovanni e Marco sono riusciti ad acquistare 20 acri di terra a Lindale. Inizialmente, hanno affrontato sfide come la mancanza d'acqua, ma con ingegno hanno perforato un pozzo, portato l'elettricità e costruito una modesta casa di legno. 
Giovanni e Marco hanno piantato alberi da frutto, coltivato campi, utilizzato cavalli per il lavoro agricolo e portato la loro produzione al mercato di Stockton. Dopo qualche anni, Marco decide di tornare in Italia, lasciando tutta la proprietà a Giovanni che l'ha acquistata a un prezzo equo. Deciso a integrarsi nella società americana, Giovanni ha imparato l'inglese alla Stockton High School e ha ottenuto la cittadinanza americana. Ha incontrato Catarina Lombardi, nata negli Stati Uniti e originaria della Valle di Brescia, in Italia, con cui si è sposato nel 1921. La coppia ha affrontato le sfide della vita rurale in California, con Catarina che si dedicava al lavoro agricolo e domestico. 
Nel tempo, la famiglia è cresciuta con la nascita delle figlie Teresa nel 1931, Dena nel 1935 e Delsie nel 1941. Nonostante una malattia e altre sfide, Giovanni ha continuato a lavorare la terra con dedizione. Nel 1955, Giovanni ha acquistato altri 20 acri di terra e, nonostante fosse malato, ha continuato a coltivarli con successo. Già anziano, ha affittato la terra, ma ha continuato ad aiutare nelle attività agricole. 
Nel 1964, ha fatto una breve visita a Montecielo con Catarina per rivedere parenti e amici. Giovanni Marco Rossi è morto il 20 luglio 1978, all'età di 82 anni, circondato dalla famiglia e rispettato dalla comunità. La storia di Giovanni riflette l'integrazione sociale e il successo raggiunto attraverso il duro lavoro e il rispetto delle tradizioni italiane in un contesto americano.




sexta-feira, 15 de março de 2024

Destino Brasile: La giornata di Rinaldo e Giuseppe nella Colonia Conde D'Eu

 


Nel gelido inverno del 1889, Rinaldo Battista R. e suo cognato Giuseppe G. affrontavano una svolta inaspettata nei loro destini. La possibilità di una nuova vita in Brasile, emersa attraverso la Società di Navigazione Generale Italiana, un'azienda di navigazione incaricata e commissionata dal governo brasiliano per reclutare manodopera italiana in tutto il paese, pagando i rispettivi biglietti di trasporto, fu interrotta da una decisione del parlamento italiano, sospendendo temporaneamente l'emigrazione sovvenzionata per il Brasile, gettando i loro sogni in un abisso di incertezza.
A Cantonata, la piccola località dove ora stavano vivendo, situata nel cuore della provincia di Cremona, a causa delle cattive condizioni meteorologiche, quell'anno i campi di lino produssero solo un terzo di quanto previsto. La nebbia si librava sui campi di grano, riducendo il raccolto della metà. L'uva, simbolo di prosperità, appassiva nei vigneti, mentre le tempeste sparse causavano danni diffusi. La disperazione si intrecciava con i loro giorni e così tentarono un cambio di residenza, lasciando alle spalle Costa Santa Caterina, dove erano nati e sempre avevano vissuto, in cerca di migliori condizioni a Cantonata. Tuttavia, le ombre dell'incertezza persistevano, alimentate dall'incessante attesa della possibile revoca del divieto governativo sull'emigrazione sovvenzionata.
Per questa impresa ebbero l'aiuto di Pierino, un amico comune, che non risparmiò sforzi per aiutarli a ottenere i passaggi gratuiti per il Brasile. I loro cuori rimanevano riscaldati dalla speranza, anche di fronte alla crudezza dell'inverno e alle difficoltà della vita rurale in Italia quell'anno.

Finalmente, nel 1891, le nuvole del divieto si dissolsero. Imbarcarono finalmente per il Brasile, a bordo di una grande nave a vapore, arrivando dopo 40 giorni nella Colônia Conde D'Eu, situata nel cuore del Rio Grande do Sul. La terra promessa li accolse generosamente e il seme dei loro sogni, una volta piantato nell'Italia gelida, ora fioriva sul suolo brasiliano.
I primi anni nel nuovo paese furono impegnativi, in realtà molto duri, ma con perseveranza e duro lavoro, i due cognati costruirono una nuova casa. In pochi anni trovarono l'amore, Giuseppe con Maria e Rinaldo con Carmela, entrambe figlie di famiglie immigrate dalla regione del Veneto, che si erano stabilite 15 anni prima in quella colonia. Le due famiglie crebbero, i raccolti abbondarono e presto poterono acquistare più terreni, rendendo molto più estese le loro proprietà, consolidando definitivamente le loro presenze nella colonia.
Man mano che gli anni passavano, poterono vedere i figli seguire le loro orme, espandendo i vigneti, modernizzando le tecniche agricole e costruendo una solida base per le generazioni future. La Colônia Conde D'Eu, oggi la splendida città gaucha di Garibaldi, divenne la loro casa, non solo geograficamente, ma nel tessuto delle loro vite e memorie.
Il viaggio dei due cognati cremonesi, iniziato nella gelida Italia, culminò in una storia di successo, determinazione e prosperità nelle vaste terre del Rio Grande do Sul. Il Brasile divenne la loro seconda patria, accogliendoli generosamente, e loro, a loro volta, piantarono radici profonde e durature in questo fertile suolo.