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quinta-feira, 22 de agosto de 2024

La Visione degli Americani sugli Italiani




La Visione degli Americani sugli Italiani


Per lungo tempo, pregiudizi e sfruttamenti prevalsero abbondantemente, sfociando in disordini e atti di violenza. La diversità e le novità portano spesso a sconvolgimenti sociali, generando paura, pregiudizio e chiusura. Nonostante l'ammirazione per l'Italia come patria delle arti, gli americani non erano pronti ad accogliere gli italiani in cerca di casa e lavoro. In alcuni casi, come in Brasile, l'arrivo degli italiani fu ben visto per compensare la mancanza di manodopera dopo l'abolizione della schiavitù nel 1888. I contadini che lavoravano nelle piantagioni di caffè inviavano denaro in patria per sostenere le famiglie o invitarle a raggiungerli. Tuttavia, questo flusso migratorio non era universalmente ben accettato. Nel 1902, il ministro degli esteri Giulio Prinetti riconobbe la difficile situazione degli emigranti e emanò un decreto contro lo sfruttamento degli italiani come schiavi, causando inizialmente tensioni tra Italia e Brasile. In risposta, il Brasile iniziò a diffondere opuscoli informativi che descrivevano le buone condizioni lavorative degli emigranti italiani per placare i conflitti.
Negli Stati Uniti, nel 1885 fu promulgata la Alien Contract Labor Law per prevenire lo sfruttamento dei migranti attraverso contratti di lavoro illegali. Tuttavia, molte agenzie di emigrazione approfittarono delle necessità dei migranti per lucro, portando all'emanazione di una legge sull'emigrazione nel 1888 per combattere questi abusi.
Nel 1901, il crescente numero di viaggi migratori richiese un controllo più rigoroso, portando alla creazione di un commissariato per la regolamentazione delle licenze delle imbarcazioni e dei costi dei biglietti, con ispezioni e strutture di accoglienza adeguate.
Negli anni Venti, il fascismo ridusse le migrazioni dall'Italia, ma le partenze si trasformarono in migrazioni familiari. Due decreti, l’Emergency Quota Act del 1921 e l’Immigration Act del 1924, restrinsero ulteriormente l'immigrazione negli Stati Uniti, imponendo quote limitate e preferendo migranti dal Nord Europa. Questa legislazione rifletteva pregiudizi culturali e intellettuali contro i migranti del Sud e dell’Est Europa.
Le nuove leggi alimentarono il malcontento tra gli americani, rafforzando la discriminazione e l'antitalianismo. Questo fenomeno si manifestò in eventi brutali come il linciaggio di New Orleans nel 1891, dove una folla uccise 11 italiani, e il processo ingiusto e l'esecuzione di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti tra il 1920 e il 1927.
Questi esempi illustrano i pregiudizi e l'intolleranza che i migranti italiani affrontarono in America. L'aumento drastico della popolazione italiana, da 90 siciliani a 10.000 tra il 1879 e il 1892, contribuì a una visione negativa e a difficoltà di integrazione. Quartieri sovraffollati e degradati peggiorarono ulteriormente la percezione.
L’arrivo della mafia rafforzò il sentimento di disprezzo. A New Orleans, con una significativa popolazione italiana, il conflitto tra gruppi mafiosi locali culminò nel linciaggio del 1891, causando tensioni tra USA e Italia. Parole di disprezzo e discriminazione erano comuni anche nella stampa, come testimoniano articoli del New York Times dei primi anni del XX secolo.
Americani e italiani erano vittime di un sistema che sfruttava le loro sofferenze per profitto, senza rispondere alle esigenze del popolo. La disumanizzazione degli immigrati era evidente: "Otto volte su dieci un immigrato che raggiunge questo paese ha un lavoro ad aspettarlo, anche se poi non c’è alcun lavoro per gli americani. Ho potuto constatare molte volte quale grande ingiustizia si fa verso i lavoratori americani nell’interesse degli stranieri. Ho visto al loro sbarco gli immigrati italiani essere accolti da un padrone che li metteva in riga, li prendeva a calci, li frustava come bestiame e infine li conduceva via come mandrie al macello, fino ai quartieri di destinazione dove venivano prestati per lavoro davvero sottopagati. Il padrone in genere prende da due a cinque dollari per ogni italiano e da due a tre dollari dalla ditta che li compra".


sábado, 22 de junho de 2024

A Visão dos Americanos sobre os Imigrantes Italianos

 


A Visão dos Americanos sobre os Imigrantes Italianos

Por muitos anos, os preconceitos e a exploração dos italianos foram muito difundidos, muitas vezes resultando em desordens e violência. A novidade e a diversidade frequentemente causam turbulências sociais, gerando medo, preconceito e fechamento.

Embora os americanos admirassem a Itália como berço das artes, não estavam prontos para receber os italianos em busca de uma casa e de trabalho. Em algumas situações, como no Brasil, a chegada dos italianos foi bem recebida para preencher o vazio deixado pela abolição da escravidão em 1888. Os trabalhadores das plantações de café enviavam dinheiro para casa para sustentar suas famílias ou para convidá-las a se juntarem a eles. No entanto, esse fluxo migratório não era bem visto em todos os lugares.

Em 1902, o ministro das Relações Exteriores Giulio Prinetti reconheceu a difícil situação dos emigrantes italianos e emitiu um decreto contra a exploração deles como escravos, inicialmente causando tensões entre Itália e Brasil. Em resposta, o Brasil distribuiu folhetos que descreviam as boas condições de trabalho dos emigrantes italianos para mitigar os conflitos.

Nos Estados Unidos, em 1885, foi promulgada a Alien Contract Labor Law para impedir a exploração dos migrantes através de contratos de trabalho ilegais. No entanto, muitas agências de emigração aproveitaram-se das dificuldades dos migrantes para lucrar, levando à promulgação de uma lei de emigração em 1888 para combater esses abusos.

Em 1901, o crescente número de viagens migratórias exigiu um controle mais rigoroso, levando à criação de um comissariado para a regulamentação das licenças das embarcações e dos custos dos bilhetes, com inspeções e estruturas de acolhimento adequadas.

Nos anos 20, o fascismo reduziu as migrações da Itália, mas as partidas transformaram-se em migrações familiares. Dois decretos, o Emergency Quota Act de 1921 e o Immigration Act de 1924, restringiram ainda mais a imigração nos Estados Unidos, impondo quotas limitadas e preferindo migrantes do Norte da Europa. Essa legislação refletia preconceitos culturais e intelectuais contra os migrantes do Sul e do Leste da Europa.

As novas leis alimentaram o descontentamento entre os americanos, reforçando a discriminação e o antitalianismo. Esse fenômeno manifestou-se em eventos brutais como o linchamento de New Orleans em 1891, onde uma multidão matou 11 italianos, e o julgamento injusto e a execução de Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti entre 1920 e 1927.

Esses exemplos ilustram os preconceitos e a intolerância que os migrantes italianos enfrentaram na América. O aumento drástico da população italiana, de 90 sicilianos para 10.000 entre 1879 e 1892, contribuiu para uma visão negativa e dificuldades de integração. Bairros superlotados e degradados pioraram ainda mais a percepção.

A chegada da máfia reforçou o sentimento de desprezo. Em New Orleans, com uma significativa população italiana, o conflito entre grupos mafiosos locais culminou no linchamento de 1891, causando tensões entre os EUA e a Itália. Palavras de desprezo e discriminação eram comuns também na imprensa, como testemunham artigos do New York Times dos primeiros anos do século XX.

Americanos e italianos eram vítimas de um sistema que explorava seus sofrimentos para lucrar, sem responder às necessidades do povo. A desumanização dos imigrantes era evidente: "Oito vezes em dez, um imigrante que chega a este país tem um trabalho à espera, mesmo que não haja trabalho para os americanos. Pude constatar muitas vezes a grande injustiça cometida contra os trabalhadores americanos em favor dos estrangeiros. Vi, na chegada, os imigrantes italianos serem recebidos por um patrão que os alinhava, os chutava, os chicoteava como gado e, finalmente, os conduzia como rebanho ao matadouro, até os bairros de destino onde trabalhavam por salários muito baixos. O patrão geralmente cobra de dois a cinco dólares por cada italiano e de dois a três dólares da empresa que os contrata".


sexta-feira, 5 de abril de 2024

Radici che Fioriscono: La Saga della Resilienza di Giovanni nella Terra Promessa


Giovanni Marco Rossi, un immigrato italiano proveniente da Montecielo, vicino a Brescia, Italia, ha trascorso la maggior parte della sua vita in California. Giovannino come era chiamato dai famigliari, è nato il 24 agosto 1896, lui ha iniziato a lavorare come agricoltore fin dall'adolescenza. Durante la Prima Guerra Mondiale, ha prestato servizio militare come tecnico, impegnato in una compagnia di ingegneria, costruendo tunnel e ponti. 
Nel 1920, insieme al suo amico Marco Ferrari, nativo dello stesso paese, ha deciso di emigrare negli Stati Uniti in cerca di migliori opportunità. Dopo il suo arrivo a New York il 3 agosto 1920, Giovanni si è stabilito a Lindale, California, vivendo con suo zio Luigi Cademartori. Grazie al duro lavoro e al risparmio, nel 1925 Giovanni e Marco sono riusciti ad acquistare 20 acri di terra a Lindale. Inizialmente, hanno affrontato sfide come la mancanza d'acqua, ma con ingegno hanno perforato un pozzo, portato l'elettricità e costruito una modesta casa di legno. 
Giovanni e Marco hanno piantato alberi da frutto, coltivato campi, utilizzato cavalli per il lavoro agricolo e portato la loro produzione al mercato di Stockton. Dopo qualche anni, Marco decide di tornare in Italia, lasciando tutta la proprietà a Giovanni che l'ha acquistata a un prezzo equo. Deciso a integrarsi nella società americana, Giovanni ha imparato l'inglese alla Stockton High School e ha ottenuto la cittadinanza americana. Ha incontrato Catarina Lombardi, nata negli Stati Uniti e originaria della Valle di Brescia, in Italia, con cui si è sposato nel 1921. La coppia ha affrontato le sfide della vita rurale in California, con Catarina che si dedicava al lavoro agricolo e domestico. 
Nel tempo, la famiglia è cresciuta con la nascita delle figlie Teresa nel 1931, Dena nel 1935 e Delsie nel 1941. Nonostante una malattia e altre sfide, Giovanni ha continuato a lavorare la terra con dedizione. Nel 1955, Giovanni ha acquistato altri 20 acri di terra e, nonostante fosse malato, ha continuato a coltivarli con successo. Già anziano, ha affittato la terra, ma ha continuato ad aiutare nelle attività agricole. 
Nel 1964, ha fatto una breve visita a Montecielo con Catarina per rivedere parenti e amici. Giovanni Marco Rossi è morto il 20 luglio 1978, all'età di 82 anni, circondato dalla famiglia e rispettato dalla comunità. La storia di Giovanni riflette l'integrazione sociale e il successo raggiunto attraverso il duro lavoro e il rispetto delle tradizioni italiane in un contesto americano.