In un piccolo villaggio italiano dell'Emília Romagna, la transizione da settembre segnava l’addio alle scalze passeggiate estive, sostituite dalla tradizione degli zoccoli fatti in casa. Con l’arrivo delle piogge e del freddo, i contadini abbandonavano la leggerezza dei piedi nudi per indossare con maestria gli zoccoli artigianali.
Il legno, tagliato durante le notti di luna buona, diventava la materia prima per questi calzari rustici. Dopo un processo di spaccatura, asciugatura e stagionatura, le tavole di legno prendevano forma seguendo la sagoma dei piedi. Un padre, ispirato al film di Olmi, dedicava la sua abilità artigiana a creare zoccoli personalizzati per suo figlio.
Gli zoccoli diventavano il simbolo dell’umiltà e della praticità in questa comunità, sostituendo le scarpe considerate un lusso riservato alle occasioni speciali. Anche durante l’inverno, uomini, donne e bambini sfoggiavano gli zoccoli, accoppiati con calzettoni di lana che proteggevano dal freddo pungente.
Questa antica tradizione, tramandata di generazione in generazione, dava vita a storie uniche di artigianato e saggezza con un legame indissolubile tra la comunità e il calzare fatto con amore e dedizione.
