Antonio Calzolar, un emiliano di 33 anni originario di Marzabotto (BO), intraprese un viaggio epico nel 1897 quando si imbarcò a Genova verso il Brasile con sua moglie Sofia Ferraro e i loro cinque figli. Accanto a Antonio, c'era suo fratello Lorenzo e la sua famiglia. Dopo un lungo viaggio di quasi due mesi, finalmente sbarcarono a Vitória, nel cuore dello stato brasiliano dell'Espírito Santo.
Da Vitória, presero il treno diretto a Cachoeiro de Itapemirim, una pittoresca cittadina a sud di Vitória. Dopo alcuni giorni trascorsi presso una Hospedaria de Imigrantes, furono assunti per lavorare nella Fazenda Arcobaleno, situata nel comune di Cachoeiro de Itapemirim. La vita lì non era facile; adulti e bambini si trovavano a lavorare duramente in cambio di modesti salari o piccole razioni di cibo, spesso costituite principalmente da farina di mais.
Insoddisfatti di questa dura realtà, i Calzolar presero una decisione coraggiosa: interruppero il loro contratto di lavoro e si trasferirono nel distretto di Castelo, sempre nell'Espírito Santo. Qui vissero per due anni, affrontando nuove sfide e costruendo il loro destino lontano dalle difficoltà della Fazenda Arcobaleno.
A partire dal 1901, la fortuna sorrise loro quando trovarono lavoro nella fazenda Guatambu. Questa fazenda, successivamente acquisita dal governo dell'Espírito Santo, si trasformò in una colonia di immigranti. Le due famiglie Calzolar, finalmente, videro realizzarsi il loro sogno di diventare proprietari di pezzi di terra, una conquista che avevano cercato per generazioni.
Con il passare degli anni, i figli di Antonio si sposarono con altri immigrati italiani o con i loro discendenti, creando legami duraturi che ancoravano la famiglia nelle terre brasiliane. I Calzolar si stabilirono in diverse città dello stato, tra cui Cachoeiro de Itapemirim, Castelo, Venda Nova do Imigrante, Alegre, Marechal Floriano, e persino nella capitale dell'Espírito Santo, Vitória.
La storia dei Calzolar è un racconto di perseveranza, coraggio e successo. Antonio e Sofia Calzolar, ormai ottantenni, si spensero a breve distanza l'uno dall'altro nel 1949, lasciando dietro di loro una discendenza radicata nelle terre che avevano contribuito a plasmare. La loro storia continua a risuonare attraverso le generazioni, un tributo vivente alla forza e alla resilienza di coloro che hanno forgiato un nuovo destino in terre lontane.
Dr. Luiz Carlos B. Piazzetta
Erechim RS