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segunda-feira, 8 de abril de 2024

A Influência Italiana na Colonização de Santa Catarina




Cerca de 95% dos migrantes italianos que chegaram ao território catarinense originaram-se no norte da Itália, especificamente nas regiões hoje conhecidas como Vêneto, Lombardia, Friuli Veneza Júlia e Trentino Alto Ádige. Entretanto, os primeiros imigrantes italianos que desembarcaram no estado, em 1836, vieram da Sardenha e estabeleceram a colônia de Nova Itália, atualmente conhecida como São João Batista. Contudo, sua chegada foi modesta em número e teve pouco impacto demográfico. Foi somente a partir de 1875 que o fluxo de imigrantes italianos para o estado aumentou consideravelmente. As primeiras colônias italianas foram estabelecidas nesse período, tais como Rio dos Cedros, Rodeio, Ascurra e Apiúna, todas localizadas nas proximidades da colônia alemã de Blumenau, servindo como complemento a esse núcleo germânico. Em 1875, imigrantes do Tirol Italiano fundaram Nova Trento, seguido pela fundação de Porto Franco (atual Botuverá) em 1876. Os italianos que se estabeleceram nessas primeiras colônias eram principalmente oriundos da Lombardia e do Tirol Italiano, que naquela época pertencia à Áustria.
Nos anos subsequentes, várias outras colônias foram estabelecidas, com o sul de Santa Catarina se tornando o principal epicentro da colonização italiana no estado. Nessa região, foram fundadas colônias como Azambuja em 1877, Urussanga em 1878, Criciúma em 1880, Grão-Pará em 1882, Presidente Rocha (atual Treze de Maio) em 1887, além de Nova Veneza, Nova Belluno (hoje Siderópolis) e Nova Treviso (hoje Treviso) em 1891, e Acioli de Vasconcelos (atual Cocal do Sul) em 1892. Os imigrantes do sul do estado eram majoritariamente provenientes do Vêneto, com uma menor representação da Lombardia e de Friul-Veneza Júlia. Eles se dedicaram principalmente à agricultura e à mineração de carvão, desempenhando um papel crucial no desenvolvimento dessa região. As festas tradicionais, como a festa do vinho e o Ritorno alle origini em Urussanga, são eventos emblemáticos que caracterizam essa colonização no sul do estado.
O fluxo de imigrantes italianos para Santa Catarina cessou em 1895, quando um pequeno número de colonos chegou para estabelecer a comunidade de Rio Jordão, no sul do estado. Esse declínio se deveu em grande parte à guerra civil que eclodiu na Itália com a Revolução Federalista e ao término do contrato que subsidiava a imigração pelos estados.
A partir de 1910, milhares de gaúchos migraram para Santa Catarina, incluindo muitos descendentes de italianos. Esses colonos ítalo-brasileiros contribuíram significativamente para a colonização do Oeste catarinense. Atualmente, Santa Catarina abriga cerca de três milhões de italianos e seus descendentes, representando aproximadamente metade da população do estado. Muito da cultura italiana ainda é preservada nos antigos centros de colonização, especialmente na culinária e na língua.


domingo, 17 de março de 2024

L'Odissea Indimenticabile di una Famiglia di Immigrati Veneti

 


Nel mese di gennaio del 1836, nelle aspre terre di Cesiomaggiore, circondate da alte montagne, coperte di neve in quel periodo dell'anno, Giacomo venne al mondo, un uomo destinato a tracciare un viaggio che plasmerebbe il destino di generazioni della sua famiglia. Maddalena, nata nel 1835 ad Arsiè, sarebbe stata la sua compagna in quest'odissea, una donna alta e forte, con determinazione e amore profondi come le radici degli alberi che avrebbero testimoniato la sua saga.
La coppia di piccoli agricoltori diede vita a una famiglia vivace, cominciando con Giuseppe, il primogenito, nato nel 1858 a Cesiomaggiore, il cui nome fu scelto in onore del nonno paterno, Giuseppe, il cui nome risuonava sulle colline come un tributo alla tradizione familiare. Poi, Maria Augusta venne al mondo nel 1860, seguita da Beatrice nel 1861 e Giovanni Battista nel 1863, tutti nati nella stessa città di Cesiomaggiore, nella provincia di Belluno. Una famiglia unita ma inquieta, il cui destino si intrecciava con l'immensa vastità del Brasile.
La storia della famiglia acquistò una nuova dimensione nel 1875, quando tutti, da Giacomo e Maddalena ai figli e nipoti, decisero di imbarcarsi in un'epica avventura verso terre sconosciute dall'altro lato del grande e temuto oceano. Il fratello minore di Giacomo, nato nel 1842, sposato con Fiordalise, ei suoi figli Angelo e Augusto, completavano il convoglio che si avventurava molto al di là degli orizzonti familiari. Il governo imperiale brasiliano, avendo urgentemente bisogno di manodopera, offriva il passaggio gratuito al nuovo luogo di lavoro alle famiglie che accettavano l'invito a trasferirsi nel grande paese. Era l'opportunità per abbandonare definitivamente quel nuovo paese in cui avevano sempre vissuto ma che ora, dopo l'unificazione, non riconoscevano più. Lì, la disoccupazione dilagava in tutte le regioni, la cattiva alimentazione e la fame colpivano le loro vittime, costringendo migliaia di persone a cercare un nuovo posto per garantire il loro sostentamento quotidiano, molto lontano da quelle circostanze avverse.
Il viaggio, dalla tranquilla Belluno fino al movimentato porto di Genova, fu un'esperienza indelebile. Il treno sconosciuto li portò attraverso il paesaggio italiano, prima che salissero a bordo della nave Adria, affrontando le intemperie dell'oceano. Due tempeste memorabili sfidarono la loro resilienza, ma la determinazione di lasciare un'Italia sconosciuta superò le avversità. Nonostante tutto erano felici perché sapevano che un mondo migliore li attendeva.
Lo sbarco al porto di Rio de Janeiro, nel gennaio del 1869, segnò l'inizio di una nuova fase. Rimasero due giorni ospitati presso l'Albergo degli Immigrati, aspettando con ansia la nave Rio Negro, che li avrebbe portati alla Colonia Dona Isabel, nel lontano Rio Grande do Sul.
A bordo del Rio Negro, tra centinaia di altri sognatori, la famiglia affrontò sei giorni di traversata prima di sbarcare al porto di Rio Grande. Grandi baracche comunitarie di legno, dove c'era poco spazio privato, li ospitarono per quasi quindici giorni, mentre aspettavano l'arrivo delle barche fluviali che li avrebbero portati alla città di Montenegro, il luogo più vicino alla tanto attesa Colonia Dona Isabel.
La traversata attraverso la grande Laguna dos Patos fino a Porto Alegre e la successiva risalita del fiume Caí per oltre sette ore, culminarono con l'arrivo al porto della piccola città di Montenegro, il luogo più vicino dove potevano arrivare in barca alla loro destinazione finale. Un breve riposo di un giorno precedette la preparazione per l'ultimo tratto fino alla colonia, che si faceva con carri trainati da muli che trasportavano i pochi averi del gruppo. Gli uomini, le donne in grado e i bambini più grandi camminavano accanto ai carri, mentre le donne incinte e i bambini più piccoli seguivano nei grandi carri. Il percorso era sassoso e difficile, per la maggior parte in salita. Quando arrivarono alla colonia, sempre accompagnati dai funzionari del governo brasiliano che agivano da guide, furono alloggiati in altre baracche di legno in attesa del rilascio dei loro lotti di terra.
Il giorno successivo, gli uomini, determinati, partirono per conoscere e aiutare a delimitare le terre acquistate dal governo. Le donne e i bambini rimasero nelle baracche mentre venivano gettate le fondamenta del sogno. Poiché erano tre famiglie, ognuna acquisì un grande lotto di 500.000 metri quadrati ciascuno, un'ampia area di terra coperta da una vegetazione rigogliosa e da fiumi che sarebbero stati testimoni della prosperità a venire. Avevano realizzato il sogno della proprietà tanto agognata da tutti. Ora non dovevano più arrendersi sempre e dividere il raccolto con il padrone terriero. Ora erano loro i padroni. Con orgoglio dicevano: "Desso, qua, in coesto paradiso, naltri ghe semo i paroni" tradotto "Eccoci qui, in questo paradiso terrestre, noi siamo i padroni"!
I primi anni furono molto difficili, con la deforestazione, la costruzione di case di fortuna e lo sfruttamento del terreno per la coltivazione di mais e grano. Il raccolto della prima stagione inaugurò un'era di miglioramento delle condizioni di vita, e la famiglia prosperò. Nel corso degli anni, crebbero non solo in numero, ma in ricchezza e successo, diventando un esempio dello spirito pionieristico che ha spinto così tanti immigrati italiani nella costruzione del Rio Grande do Sul.
Così, la storia di questa famiglia italiana si intrecciò con i paesaggi verdeggiante del Brasile, una narrazione di coraggio, determinazione e successo che echeggia attraverso le generazioni.






sexta-feira, 1 de março de 2024

Imigração Italiana em Minas Gerais: Contribuição e Integração na Sociedade Brasileira



A imigração italiana para Minas Gerais foi marcada por um significativo influxo de cidadãos oriundos da Itália durante o final do século XIX e o início do século XX, tornando este estado brasileiro um dos destinos mais procurados por esses imigrantes em todo o país, ficando apenas atrás de São Paulo e Rio Grande do Sul em termos de recebimento populacional.
A crise econômica que assolava a Itália ao final do século XIX, caracterizada pelo declínio das atividades agrícolas e industriais, impulsionou uma emigração em larga escala para várias nações, incluindo o Brasil. Os registros da Hospedaria Horta Barbosa, em Juiz de Fora, revelam que entre 1888 e 1901, 68.474 imigrantes italianos desembarcaram em Minas Gerais. No período de 1872 a 1930, esse número aumentou para 77.483. Originários principalmente do Norte da Itália, esses migrantes desempenharam um papel significativo nas plantações de café da Zona da Mata, onde cerca de 80% deles se dedicaram a essa atividade, enquanto aproximadamente um terço optou pelo Sul de Minas.
O governo de Minas Gerais desempenhou um papel ativo no estímulo ao fluxo migratório italiano, assumindo os custos das passagens marítimas para suprir a crescente demanda por trabalhadores nas plantações de café. Embora a economia mineira estivesse fortemente ligada à exportação desse produto na época, o estado possuía a maior população do Brasil, o que significava uma reserva considerável de mão de obra local disponível para substituir os escravos recentemente libertados. Portanto, ao contrário de São Paulo, não se viu a necessidade premente de um influxo massivo de imigrantes europeus.
Os imigrantes italianos que se estabeleceram em Minas Gerais inicialmente encontraram ocupações principalmente ligadas à produção de café. Contudo, ao longo do tempo, sua presença na sociedade mineira expandiu-se para diversas esferas, especialmente nas áreas urbanas, onde desempenharam um papel ativo no desenvolvimento do comércio, da indústria e de outras atividades. A integração dos italianos na sociedade mineira ocorreu de forma rápida e harmoniosa, sem a formação de enclaves isolados. Pelo contrário, os imigrantes dispersaram-se por todo o território do estado, constituindo uma minoria em meio à população majoritária, em um processo de assimilação tranquila.


quarta-feira, 7 de fevereiro de 2024

Sobrenomes Italianos Inspirados no Ato de Comer e em Ingredientes Alimentícios



O sobrenome Mangia e suas variações têm raízes em apelidos atribuídos, com significados que variam do humorístico ao desdenhoso, todos relacionados à ação de "comer". O verbo "mangiare" originou diversos sobrenomes italianos, muitas vezes ligados ao hábito alimentar que refletia a posição econômica da família. Contudo, o ato de comer muitas vezes assume uma conotação constrangedora.

Em sentido literal, "mangiare" pode ser interpretado como uma pessoa que se alimenta abundantemente, incapaz de medir a quantidade ingerida. Por exemplo, "Mangia = come", usado com tom brincalhão. Outros incluem "Mangione/i" para quem tem grande apetite, e "Mangiarotti" para os amantes da comida. "Mangiullo/i," derivado de apelidos que expressam o comportamento glutão dos primeiros portadores do sobrenome.

Sobrenomes como "Mangialardo/i" indicam consumo de banha de porco, sugerindo riqueza ou excesso alimentar. "Mangiatordi" sugere alguém entregue a exageros alimentares. "Mangiapane" ou "Mangialavori" refletem características do chefe de família, como preguiça ou mudança frequente de ocupação. "Mangiamela/e/i" destaca a produção ou consumo de alimentos específicos, frequentemente com uma conotação depreciativa.

Sobrenomes zombeteiros, como Pappa, Pappóne, Pappacena, têm origens em "pappare," referindo-se ao excesso alimentar ou à gula. Figurativamente, "pappare" também relaciona-se à obtenção de grandes lucros ilícitos, gerando sobrenomes que fazem alusão à desonestidade, como Pappalardo e Pappone.

Palavras como pità, pite e picà, significando picar ou mordiscar, originam sobrenomes como Pitta, Pittaluga e Piccaluga, associados àqueles que degustam uvas ou colhem dos vinhedos. Pittamiglio e Piccamiglio referem-se a quem come ou se apropria de mijo.

Associando comer ao abdômen, originam-se sobrenomes como Panza, Pancia, Panzóne, Panzini, Pancini, entre outros, indicando barriga de grávida, barrigudo ou comilão.


A conexão entre comer e o abdômen, origem de muitos sobrenomes italianos, é evidente em apelidos relacionados à palavra "panza" (barriga) e suas variações dialetais. Exemplos incluem sobrenomes como Panza, Pansa, Pancia, Panzetta, Panzóne, Pancera, Panzuti, Panzotazuto, Panzini, Panzino, Pansini, Pansino, Pancini, Pancino, Pancin, Panzacchi, Pansardi, Panzarella, Pansarella, Panzarino, Panzera, Pansera, Pancièra, Panzavuota (barriga vazia, raro).

Esses sobrenomes, por vezes, retratam características físicas, como ser barrigudo, ou o comportamento relacionado ao consumo de alimentos. Em sua diversidade, esses apelidos proporcionam um vislumbre das nuances culturais e sociais presentes nas tradições de nomenclatura italiana, onde o cotidiano e as peculiaridades humanas se entrelaçam de maneira única. Assim, os sobrenomes não são apenas etiquetas, mas narrativas que ecoam através das gerações, preservando a rica tapeçaria da história familiar.

sábado, 27 de janeiro de 2024

Destino: Brasil - A Odisseia Inesquecível de uma Família de Imigrantes




No mês de janeiro de 1836, nas acidentadas terras de Cesiomaggiore, cercada por altas montanhas, repletas de neve naquela época do ano, Giacomo veio ao mundo, um homem destinado a traçar uma jornada que moldaria o destino de gerações da sua família. Maddalena, nascida em 1835 em Arsiè, seria sua companheira nessa odisséia, uma mulher alta e forte, com determinação e amor tão profundos quanto as raízes das árvores que testemunhariam sua saga.
O casal de pequenos agricultores trouxe à vida uma família vibrante, começando com Giuseppe, o primogênito, nascido em 1858 em Cesiomaggiore, sendo a escolha do seu nome uma homenagem ao avô paterno, Giuseppe, cujo nome ressoava nas colinas como um tributo à tradição familiar. Logo, Maria Augusta veio ao mundo em 1860, seguida por Beatrice em 1861 e Giovanni Battista em 1863, todos nascidos na mesma cidade de Cesiomaggiore, na província de Belluno. Uma família unida, mas inquieta, cujo destino se entrelaçaria com a imensa vastidão do Brasil.
A história da família ganhou uma nova dimensão em 1875, quando todos, de Giacomo e Maddalena aos filhos e netos, decidiram embarcar em uma jornada épica para terras desconhecidas localizadas do outro lado do grande e temeroso oceano. O irmão mais novo de Giacomo, nascido em 1842, casado com Fiordalise, e seus filhos Angelo e Augusto, completavam a caravana que se aventuraria muito além dos horizontes familiares. O governo imperial brasileiro, necessitando urgentemente de mão de obra estava concedendo a passagem grátis até o novo local de trabalho, para as as famílias que aceitassem o convite para se transferirem para o grande país. Foi a oportunidade que tiveram para abandonar de forma definitiva aquele novo país no qual sempre viveram, mas que agora depois da unificação, não reconheciam mais. Lá, o desemprego grassava em todas as regiões, a má alimentação e a fome assolavam suas vítimas, forçando milhares de pessoas a buscarem um novo lugar para garantir seu sustento diário, bem distante daquelas circunstâncias adversas. 
A viagem, da pacata Belluno até o movimentado porto de Genova, foi uma experiência marcante. O desconhecido trem conduziu-os pela paisagem italiana, antes que embarcassem no navio Adria, enfrentando as intempéries do oceano. Duas tempestades memoráveis desafiaram sua resiliência, mas a determinação de deixar uma Itália desconhecida superou as adversidades. Apesar de tudo estavam felizes porque sabiam que um mundo melhor os aguardava.
O desembarque no porto do Rio de Janeiro, em janeiro de 1869, marcou o início de uma nova fase. Ficaram dois dias hospedados na Hospedaria dos Imigrantes, aguardando ansiosos o navio Rio Negro, que os conduziria à Colônia Dona Isabel no longíquo Rio Grande do Sul.
A bordo do Rio Negro, entre centenas de outros sonhadores, a família enfrentou seis dias de travessia até desembarcarem no porto de Rio Grande. Grandes barracões comunitários de madeira, onde quase não havia privacidade, os abrigaram por quase quinze dias, enquanto esperavam pela chegada dos barcos fluviais que os levariam até a cidade de Montenegro, o local mais próximo à tão aguardada Colônia Dona Isabel.
A travessia pela grande Lagoa dos Patos até Porto Alegre, e a subsequente subida do rio Caí por mais de sete horas, culminaram na chegada ao porto da pequena cidade de Montenegro, o local mais próximo que poderiam chegar de barco ao seu destino final. Um breve descanso de um dia precedeu a preparação para a jornada final até a colônia, que se fazia com carroças e mulas transportando os poucos pertences do grupo. Os homens, as mulheres aptas e as crianças maiores, caminhavam ao lado das carroças, enquanto as pequenas e as mulheres grávidas seguiam nas grandes carroças. O trecho era pedregoso e difícil, a maior parte dele percorrido em subida. Ao chegarem na colônia sempre acompanhados por funcionários do governo brasileiro, que serviam de guias, foram acomodados em outros barracões de madeira esperando a liberação dos seus lotes de terra.
No dia seguinte, os homens, determinados, partiram para conhecer e ajudar demarcar as terras adquiridas do governo. As mulheres e as crianças permaneceram nos barracões enquanto os alicerces do sonho eram estabelecidos. Como eram três famílias, cada uma adquiriu um grande lote 500.000 metros quadrados cada, uma área de terra vasta, coberta por uma vegetação exuberante e rios que seriam testemunhas da prosperidade por vir. Haviam realizado o sonho da propriedade acalentado por todos. Agora deixariam de calar sempre e dividir a safra com o patrão dono da terra. Eles agora eram os patrões. Com orgulho diziam "Desso, qua, in coesto paradiso, naltri ghe semo i paroni"!
Os primeiros anos foram bastante árduos, com derrubada de florestas, construção de casas precárias e o desbravamento do solo para plantio de milho e trigo. A colheita da primeira safra inaugurou uma era de melhoria nas condições de vida, e a família floresceu. Ao longo dos anos, cresceram não apenas em número, mas em riqueza e sucesso, tornando-se um exemplo do espírito pioneiro que impulsionou tantos imigrantes italianos na construção do Rio Grande do Sul.
Assim, a história dessa família italiana se entrelaçou com as paisagens verdejantes do Brasil, uma narrativa de coragem, determinação e sucesso que ecoa através das gerações.


Texto 
Dr. Luiz Carlos B. Piazzetta
Erechim RS

terça-feira, 7 de novembro de 2023

Ecos da Itália: A Saga dos Imigrantes Italianos que Transformaram Ribeirão Pires, São Paulo

Imigrantes italianos no Porto de Santos

 


Na região que hoje se encontra o Grande ABC Paulista, antigamente conhecido por freguesia de São Bernardo, foram criados três núcleos coloniais, diretamente subordinados ao governo imperial brasileiro: São Bernardo, São Caetano e Ribeirão Pires. 

Este último foi fundado em 1887, em zona próxima a ferrovia São Paulo Railway, a primeira estrada de ferro criada no estado de São Paulo, que ligava o planalto paulista, na Estação Jundiaí, ao litoral paulista na Estação Valongo, já na cidade de Santos.

A primeira leva de imigrantes italianos começou a chegar nos  núcleos em 1888 e início de 1889; um segundo grupo em meados de 1889, e finalmente o terceiro, em setembro de 1890. 

Algumas famílias eram provenientes de fazendas do interior de São Paulo. A maioria desses imigrantes declarou ser agricultor, entretanto, outras profissões como pintor, pedreiro, carpinteiro, sapateiro e costureira também foram encontradas nos registros ainda existentes. Traziam conhecimentos dos trabalhos que executavam nos seus locais de origem na Itália.

Os primeiros imigrantes começaram a chegar lentamente a São Caetano ainda em julho de 1877, quando foram distribuídos os lotes de terra. 

O núcleo colonial de São Bernardo começou a receber imigrantes praticamente na mesma época, entre 1877 e 1880, os quais foram  alocados em diferentes linhas. 


Navio Duchessa di Genova no Porto de Santos


O núcleo colonial de Ribeirão Pires, como já referido, foi criado em 1887, em terras próximas a ferrovia São Paulo Railway. Ainda baseando-se em alguns documentos, tais como o Livro dos Colonos,  custodiado pelo Arquivo Público do Estado de São Paulo, este núcleo era formado por três linhas: duas delas em Ribeirão Pires, uma na zona rural e outra na zona urbana e a terceira em Pilar, formada por chácaras, distribuídas para 20 famílias, em um total de 80 pessoas, local que mais tarde veio a formar o atual município de Mauá.

Em Pilar, 13 dessas famílias italianas eram provenientes das províncias de Mantova e Verona e uma de Padova. As demais eram brasileiras de origem portuguesa. Nesse grupo de italianos estavam as famílias: Bersan, Buasi, Bernini, Cursi, Gallo, Gadioli, Lunghi, Lupi e Magrie. 

Os lotes rurais da Linha Ribeirão Pires eram em número de 25 e foram distribuídos para 24 famílias italianas, e um para uma família brasileira, que já habitava a região. Quanto a origem na Itália: 17 dessas famílias italianas eram procedentes do comune de Salzano, na província de Veneza, 4 famílias da província de Padova, 2 famílias das província de Rovigo e 1 delas da província de Treviso. Essas famílias eram constituídas por casais cuja idade estava entre 30 e 50 anos e tinham de 2 a 4 filhos, a maioria menores de 15 anos.

Com exceção da família Martineli, que havia deixado uma fazenda no interior do estado, os demais vieram diretamente da Hospedaria dos Imigrantes, na capital.

Dos 63 lotes urbanos do Núcleo de Ribeirão Pires distribuídos em 1890: 46 foram destinados à famílias italianas. Os 17 outros restantes se destinaram: 1 para uma família alemã, outro para um imigrante português e os outros 15 para famílias brasileiras.

Entre as famílias italianas podemos citar: 


Astolfo, Beletto, Massiero, Zabeo, 

Zamberto, Zonni, Pescarini, 

Gallo, Bottaccin, Pandolfi, 

Fochi, Tussi, Bertoldo, Bersan, 

Buasi, Bendinelli, Benini, Bonaventuri, 

Sacarpello, Girolano, Ganitano, Russomano, 

Luca, Lupi, Magri, Marza, 

Milan, Pellizon.

 





segunda-feira, 30 de outubro de 2023

Caminhos da História: A Saga dos Imigrantes Italianos no Brasil




Há quase um século e meio, milhares de audaciosos imigrantes italianos chegaram ao Brasil, marcando o início de uma das mais notáveis diásporas da história, da qual o Brasil foi um dos três países que mais recebeu esses imigrantes na América; os outros foram a Argentina e os Estados Unidos. Provenientes de uma Itália assolada pela crise pós-unificação, esses visionários lançaram-se numa jornada marítima extenuante em busca de novas oportunidades no Brasil, contando, durante alguns anos, com o apoio financeiro do governo brasileiro, que, na época, visava revitalizar a economia e a agricultura após a abolição da escravatura.
Os imigrantes percorriam longas distâncias na Itália, muitos vindos de regiões como Vêneto e Lombardia, até alcançarem os portos de Gênova e Nápoles. Embarcando em navios com destino ao Brasil, enfrentavam a incerteza do desconhecido ao desembarcarem. A terceira classe oferecia condições desafiadoras, com porões apinhados, ventilação escassa e higiene precária.
Inicialmente, a viagem durava cerca de 60 dias em navios à vela, mas com a introdução dos navios a vapor, essa duração foi reduzida pela metade. A bordo, as condições sanitárias eram deploráveis, facilitando a propagação de doenças infectocontagiosas, como tuberculose, pneumonias, tracoma, gastroenterites e o tão temido cólera. Em vários navios eclodiram graves epidemias durante a travessia, que ceifaram inúmeras vidas, algumas vezes obrigando o navio a dar meia volta para o porto de saída, com toda a sua carga de pobres imigrantes, não recebendo ordens para atracar devido a surtos de cólera com mortes a bordo.
Ao chegarem em Santos ou no Rio de Janeiro, muitos imigrantes eram direcionados à Hospedaria dos Imigrantes, onde passavam por exames médicos e por processos de triagem, sendo, após isso, encaminhados para diferentes regiões do país. Alguns encontraram refúgio nas colônias agrícolas financiadas pelo governo, tanto nos estados de São Paulo, Espírito Santo como nos três estados do sul do Brasil, enquanto outros optaram por se estabelecer em centros urbanos em ascensão, como São Paulo e algumas outras cidades do interior.
A contribuição dos imigrantes italianos foi multifacetada, estendendo-se além do trabalho nas plantações. Muitos trouxeram consigo habilidades artísticas e culturais, deixando marcas na arquitetura, na gastronomia e nas tradições locais. A criação de pequenos negócios familiares, especialmente no ramo alimentício e da vitivinicultura, também se tornou uma parte crucial da história italiana no Brasil.
Apesar dos desafios iniciais, os italianos com resiliência não apenas se adaptaram ao novo ambiente, mas floresceram, deixando um legado duradouro na diversidade cultural brasileira e contribuindo para o desenvolvimento econômico do país. Essa corajosa onda de imigração italiana é, até hoje, celebrada como um capítulo vital na construção da identidade brasileira.







sábado, 21 de outubro de 2023

Raízes Italianas: A Jornada e o Legado dos Imigrantes

Little Italy em New York


O período que abrange os séculos XIX e início do XX se caracterizou por um extraordinário movimento emigratório na Europa. Entre 1800 e 1930, cerca de 40 milhões de europeus tiveram que deixar suas terras natais em busca de uma qualidade de vida melhor, especialmente nas Américas. Essa melhoria de vida, muitas vezes referida como "em busca da cucagna", nada mais era do que um trabalho digno com o qual pudessem sustentar suas famílias.
Até meados do século XIX, a Península Itálica estava fragmentada em diversos reinos, cada um com seus próprios dialetos e traços culturais distintos. A busca por uma unidade nacional italiana, conhecida como o Risorgimento, teve início em 1848 e só foi concretizada em 1871. Nesse ínterim, a Itália era uma nação dividida por profundas disparidades sociais, concentração de renda em algumas poucas regiões, principalmente do norte, onde iniciava um incipiente processo de industrialização, porém o resto do país era totalmente dependente de uma agricultura atrasada, praticada nos mesmos moldes do século anterior e usando os mesmos implementos agrícolas usados pelos seus avós. Essa agricultura não podia competir com os grãos importados de outros países da Europa, e também dos Estados Unidos, que chegavam com preços abaixo dos produzidos no reino. Também uma série de calamidades naturais nos últimos anos, como longas estiagens e enchentes catastróficas, contribuíram para grandes quebras de safras, empobrecendo o homem do campo que se via obrigado a migrar para cidades.
Antes mesmo da unificação italiana, já havia uma emigração modesta de pessoas da região que hoje conhecemos como Itália. Inicialmente, esse movimento era relativamente pequeno e não permanente. Partindo do norte da Itália, um número considerável de italianos iam em busca de melhores condições de trabalho em outros países europeus, nomeadamente a França, Suíça e Alemanha. Eram em sua maioria pessoas do sexo masculino que partiam por conta própria e, após trabalharem por alguns anos nesses países, retornavam para a Itália. Em certas províncias do norte também as mulheres tiveram que buscar um complemento financeiro nos países vizinhos, como é o caso das amas de leite, conhecidas como "balias", as vendedoras ambulantes que levavam suas mercadorias em caixas nas cestos nas costas, percorrendo a pé cada pequena vila, para vender os seus produtos. Eram as chamadas "kromer" nas zonas alpinas de Belluno e na Áustria.
Com a unificação italiana em 1871, a emigração tornou-se um fenômeno social na Itália. Entre 1871 e 1875, aproximadamente 130.000 italianos emigraram. No início da década de 1880, a saída de italianos já alcançava cifras notáveis, configurando um verdadeiro êxodo. Os fatores dessa saída eram vários, sendo principalmente por motivos socioeconômicos, seguido de razões políticas e pessoais. O sonho da propriedade também foi o que impulsionou muitos deles a empreenderem a difícil jornada. Nos primeiros anos, 80% dos emigrantes partiam do norte da Itália. O fenômeno emigratório só chegou ao Sul da Itália no início do século XX, e esse passou a dominar a fonte de saídas.
Nesse ponto, a emigração transoceânica passou a predominar, com os italianos escolhendo três destinos principais: os Estados Unidos, a Argentina e o Brasil. Inicialmente, o Brasil absorveu a maior parte dos imigrantes italianos nos primeiros anos, sendo superado pela Argentina nos últimos anos do século XIX, enquanto os Estados Unidos se tornaram o maior receptor de italianos no início do século XX.
O governo italiano nada fazia pelos emigrantes, que partiam à própria sorte e muitas vezes caíam em propagandas enganosas de emprego fácil para onde emigravam. A emigração só foi regulamentada em 1888, quando o governo passou a dar apoio àqueles que quisessem emigrar, porém, não lhes prestava nenhuma assistência se algo desse errado. O governo percebeu que a emigração era algo lucrativo, não só para alimentar a criação de companhias de navegação italianas: os emigrantes vendiam tudo o que tinham na Itália antes de partirem e quando já inseridos em outros países, mandavam regularmente dinheiro para os parentes que ficaram. Além disso, o governo estava se livrando de uma grande massa de camponeses e desempregados indesejáveis. A emigração foi uma espécie de válvula de escape que impediu uma grande conflagração social.
A maciça emigração italiana ocorreu até 1914. Com a eclosão da Primeira Guerra Mundial, o número de emigrantes italianos sofreu um processo de baixa, até a eclosão da Segunda Guerra Mundial. Após as duas guerras, a Itália estava destruída e precisava de braços para reerguer o país, fazendo com que a emigração se tornasse pouco expressiva.
Nos Estados Unidos, os italianos começaram a desembarcar em maior número por volta de 1876, atingindo seu auge entre 1910 e 1920. A maioria desses imigrantes era composta por homens originários das zonas rurais da Sicília, que prontamente se adaptaram a novos papéis como trabalhadores urbanos no nordeste dos Estados Unidos, especialmente na região de Nova Iorque. Enfrentando preconceito devido à sua fé católica, sua coloração mais escura, a sua extrema pobreza, os italianos frequentemente se aglomeravam em bairros carentes nas periferias das cidades, onde ocupavam empregos pouco gratificantes. A dificuldade em encontrar trabalho bem remunerado levou muitos a considerar o retorno à Itália. No entanto, mantendo suas raízes culturais, os italianos formaram comunidades vibrantes, estabelecendo bairros inteiros compostos por seus compatriotas, como o icônico Little Italy. A crescente indústria norte-americana demandava mão de obra, e em pouco tempo, a comunidade italiana se tornou uma das mais bem-sucedidas e influentes dos Estados Unidos.
Atraídos pela promessa de terras férteis e oportunidades de emprego, os emigrantes italianos desempenharam um papel crucial na formação da diáspora na Argentina, superando até mesmo os números de imigrantes espanhóis. A maioria desses italianos provinha do sul da Itália, especificamente da Sicília, Campania e Calábria. Eles se estabeleceram principalmente na região urbana de Buenos Aires, enquanto outros escolheram seguiram para colônias agrícolas nas províncias de Santa Fé, Rosário,  Córdoba entre outras. Essa onda de imigração italiana desempenhou um papel vital no desenvolvimento econômico da Argentina, contribuindo para sua diversidade cultural e crescimento.
Um considerável contingente de italianos emigrou em massa para o Brasil no final do século XIX e início do século XX, deixando uma marca duradoura na história do país. Eram, em grande parte, famílias inteiras de camponeses do norte da Itália que foram incentivadas pelo governo brasileiro a se estabelecerem como agricultores no sul do país em grandes colônias agrícolas, primeiramente no Rio Grande do Sul   e depois Paraná e Santa Catarina. Muitos deles migraram para os estados de São Paulo, Espírito Santo e Minas Gerais, contratados pelos grandes fazendeiros, onde desempenharam um papel crucial na indústria cafeeira substituindo a mão de obra escrava.
No Brasil, a emigração italiana se destacou por sua amplitude e impacto duradouro. Famílias inteiras, principalmente do norte da Itália, embarcaram em uma jornada rumo ao Brasil, incentivadas pela promessa de terras férteis e oportunidades no Sul do país. A maior parte desses imigrantes, provenientes de regiões como Vêneto, Lombardia e Trentino, e também do sul, como Sicília, Puglia, Campania, desembarcou no Porto do Rio de Janeiro e no Porto de Santos, buscando uma nova vida nas vastas plantações de café de São Paulo, Espírito Santo, Minas Gerais e nas colônias recém-criadas no Rio Grande do Sul, Paraná e Santa Catarina.
Esses italianos, muitos dos quais eram camponeses experientes em suas terras natais, desempenharam um papel vital no crescimento da indústria cafeeira brasileira. Com seu trabalho árduo e dedicação, contribuíram para o desenvolvimento econômico do Brasil, transformando o país em um dos maiores produtores de café do mundo. A migração italiana também deixou uma influência cultural duradoura, como se pode observar na culinária, na arquitetura e em tradições que perduram até os dias de hoje.
Esses imigrantes enfrentaram desafios e dificuldades ao longo de sua jornada, incluindo a adaptação a um novo país, a superação de barreiras linguísticas e o confronto com condições de trabalho muitas vezes desafiadoras. No entanto, sua determinação e resiliência os ajudaram a prosperar e a contribuir significativamente para o Brasil.
A imigração italiana para o Brasil, que alcançou seu auge no início do século XX, deixou um legado profundo no país, enriquecendo sua diversidade étnica e cultural. A influência italiana pode ser vista em diversos aspectos da sociedade brasileira, desde a produção de alimentos até a preservação de tradições e celebrações festivas. A história desses imigrantes italianos é um testemunho da coragem e da determinação daqueles que deixaram sua terra natal em busca de uma vida melhor, e é um tributo à sua contribuição duradoura para a identidade multicultural do Brasil.



terça-feira, 19 de setembro de 2023

Blog Emigrazione Veneta: Descubra o Fascinante Mundo da Emigração Italiana e Veneta






Descubra o Fascinante Mundo da Emigração Italiana e Veneta!

Você já se perguntou sobre as histórias por trás da emigração italiana e, especificamente, da emigração veneta? Quer explorar as experiências, as tradições culturais e as contribuições dos italianos que deixaram sua terra natal para buscar novos horizontes? Se a resposta for sim, você está prestes a embarcar em uma jornada emocionante!

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quinta-feira, 7 de setembro de 2023

A Riqueza das Raízes Italianas: Como a Contribuição dos Imigrantes Moldou a Economia Brasileira




A grande imigração italiana para o Brasil no final do século XIX e meados do século XX teve um impacto significativo na economia brasileira. Os imigrantes italianos ajudaram a moldar a economia do país, contribuindo para setores como agricultura, manufatura e comércio. Além disso, eles tiveram um papel importante na formação do mercado de trabalho brasileiro, fornecendo mão-de-obra para diversas indústrias.
Os italianos se estabeleceram principalmente no sudeste e no sul do Brasil, em estados como São Paulo, Espírito Santo, Minas Gerais, Rio Grande do Sul, Paraná e Santa Catarina. Eles foram atraídos pelas oportunidades de trabalho oferecidas no país, bem como pela promessa de uma vida melhor. No entanto, eles enfrentaram muitos desafios ao chegar ao Brasil. 
Um dos principais desafios enfrentados pelos imigrantes italianos foi a discriminação. Eles eram frequentemente vistos como estrangeiros e não eram bem-vindos pela população local. Além disso, muitos imigrantes italianos chegaram ao Brasil em condições de pobreza e com poucos recursos. Eles tiveram que trabalhar duro para se estabelecer e construir uma vida nova.
Apesar dos desafios, os imigrantes italianos tiveram um impacto significativo na economia brasileira. Eles foram particularmente importantes para a agricultura, ajudando a transformar esses estados do Brasil em uma das regiões agrícolas mais produtivas do país. Os imigrantes italianos também tiveram um papel importante na manufatura e no comércio, ajudando a desenvolver muitas indústrias importantes no Brasil. Um exemplo de como os imigrantes italianos contribuíram para a economia brasileira é a indústria têxtil. A partir do final do século XIX, muitos imigrantes italianos se estabeleceram em São Paulo e começaram a trabalhar nas fábricas têxteis da região. Eles trouxeram consigo habilidades e conhecimentos. Além disso, os imigrantes italianos ajudaram a construir o sistema ferroviário no Brasil. Muitos imigrantes trabalharam como operários na construção de linhas ferroviárias em todo o país. Eles também ajudaram a operar as ferrovias, trabalhando como maquinistas, condutores e outros funcionários. Os imigrantes italianos também contribuíram para o desenvolvimento da indústria do vinho no Brasil. Muitos imigrantes italianos se estabeleceram na região do Rio Grande do Sul, que é conhecida por sua produção de vinhos. Eles trouxeram consigo técnicas de vinificação e conhecimentos em viticultura, ajudando a transformar a região em uma das principais produtoras de vinho do país.
No entanto, os imigrantes italianos muitas vezes enfrentavam condições de trabalho difíceis. Eles trabalhavam longas horas em condições perigosas e na maioria das vezes recebiam salários baixos. Além disso, eles por vezes enfrentavam discriminação e eram tratados injustamente pelos empregadores donos das terras, acostumados até então a lidar com os pobres escravos. Apesar dos desafios, os imigrantes italianos perseveraram e ajudaram a construir uma comunidade próspera no Brasil. Eles criaram laços fortes uns com os outros e formaram organizações para ajudar a promover seus interesses e proteger seus direitos. Eles também mantiveram suas tradições culturais e transmitiram essas tradições para as gerações futuras. A comunidade italiana no Brasil evoluiu ao longo do tempo. À medida que os imigrantes italianos se estabeleceram no país e se tornaram mais integrados na sociedade brasileira, a comunidade italiana começou a mudar. No entanto, a influência italiana ainda é forte em muitas partes do país, especialmente na região sul. A imigração italiana teve um impacto duradouro na cultura e na sociedade brasileiras. Os imigrantes italianos ajudaram a moldar a cultura e a tradição do país, contribuindo com seus costumes, culinária e arte. Ajudaram também a estabelecer muitas das cidades e comunidades que conhecemos hoje. A imigração italiana para o Brasil foi um momento importante na história do país. Ela ajudou a moldar a cultura, a sociedade e a economia do Brasil, deixando um legado duradouro que ainda é sentido até hoje. A história dos imigrantes italianos no Brasil é uma história de perseverança, trabalho duro e resiliência.









terça-feira, 5 de setembro de 2023

A Imigração Italiana no Brasil: Uma Jornada de Superação e Resiliência




A imigração italiana para o Brasil no final do século XIX e meados do século XX foi um dos movimentos migratórios mais significativos da história brasileira. Este período foi marcado por um grande fluxo de pessoas, especialmente italianos, que deixaram a Itália em busca de melhores oportunidades no Brasil. Este movimento deu origem a um grande número de famílias italianas que se estabeleceram no país e que ajudaram a moldar a cultura e a economia brasileira.

A Itália foi um dos países que mais sofreu com a crise econômica e política do final do século XIX. A situação de pobreza e a falta de perspectivas levaram muitos italianos a buscar uma vida melhor em outros países. O Brasil, que estava em pleno desenvolvimento econômico, tornou-se um dos destinos preferidos dos imigrantes italianos.

O governo brasileiro incentivou a imigração italiana, oferecendo terras e empregos para os imigrantes que se instalassem no país. O Brasil precisava de mão-de-obra para desenvolver sua economia, e os italianos eram considerados trabalhadores disciplinados e habilidosos. Entre 1880 e 1930, cerca de 1,5 milhão de italianos emigraram para o Brasil, tornando-se a maior comunidade de estrangeiros no país.

Os imigrantes italianos se estabeleceram principalmente nas regiões Sul e Sudeste do Brasil, onde encontraram terras férteis e clima favorável para a agricultura. Eles se dedicaram principalmente à produção de café, trigo, uva e outras culturas. Muitos italianos se tornaram proprietários de terras e criaram suas próprias fazendas.

Além da agricultura, os italianos também se destacaram em outros setores da economia brasileira. Muitos se tornaram artesãos, comerciantes e industriais. Eles trouxeram consigo a tradição do trabalho em família, o que ajudou a criar um ambiente empresarial forte e dinâmico. Os italianos também se destacaram em áreas como a arquitetura, a música, a literatura e a arte em geral.

A imigração italiana teve um impacto significativo na cultura brasileira. Os italianos trouxeram consigo a sua cultura, tradições e costumes, que se mesclaram com a cultura brasileira. Eles também influenciaram a culinária brasileira, introduzindo pratos como a pizza, a lasanha e o espaguete. A música italiana também teve um papel importante na cultura brasileira, influenciando o surgimento de gêneros musicais como o samba e a bossa nova.

A imigração italiana também teve um papel importante na construção da identidade nacional brasileira. Os imigrantes italianos trouxeram consigo uma forte cultura de trabalho e disciplina, que ajudou a moldar a mentalidade brasileira. Eles também foram responsáveis ​​pela construção de muitas cidades e vilas brasileiras, que até hoje preservam a arquitetura e os costumes italianos. 

No entanto, a imigração italiana também teve seus problemas. Muitos italianos enfrentaram dificuldades em se adaptar ao clima e às condições de vida no Brasil. Muitos foram explorados por empregadores brasileiros, trabalhando em condições precárias e recebendo salários baixos. Além disso, muitos imigrantes italianos enfrentaram preconceito e discriminação por parte da população brasileira, que os viam como estrangeiros que estavam tirando empregos dos brasileiros.

Apesar dos desafios, a imigração italiana deixou um legado duradouro no Brasil. Os italianos contribuíram significativamente para o desenvolvimento econômico do país e ajudaram a construir a identidade nacional brasileira. Eles também deixaram um impacto significativo na cultura brasileira, enriquecendo-a com sua tradição e arte.

Hoje, os descendentes de imigrantes italianos são uma parte importante da sociedade brasileira. Eles mantêm viva a tradição de seus antepassados ​​e contribuem para a diversidade cultural do Brasil. A imigração italiana para o Brasil no final do século XIX e meados do século XX é um exemplo de como a migração pode ser benéfica para a sociedade, ajudando a construir e fortalecer comunidades em todo o mundo.

Texto
Dr. Luiz Carlos B. Piazzetta
Erechim RS




segunda-feira, 31 de julho de 2023

Da Itália ao Paraná no Vapor Colombo: A Jornada Épica dos Pioneiros Italianos Rumo a um Novo Mundo

 



Emigrantes Italianos Com Destino ao Paraná

Vapor Colombo

Saída Porto de Gênova

Desembarque Porto de Paranaguá  

12 de fevereiro de 1878

 

 

NOME
IDADE
LUGAR DE 
NASCIMENTO
NAÇÃO
PROFISSÃO
RELIGIÃO
TUALDO Gio.Batta 
TUALDO Luigia 
TUALDO Maria 
TUALDO Emanuele 
TUALDO Giuseppe 
TUALDO Tarquino 
TUALDO Silvio
45 
42 
14 
10 


3
VICENZA 





"
Italia 





"
Agricultor 





"
Catholico 





"
ROARO Giovanne 
ROARO Regina 
ROARO Giulio 
ROARO Antonio
38 
36 

3



"
"
"
"
FOGLIATO Francesco 
FOGLIATO Maria 
FOGLIATO Giacomo 
FOGLIATO Cecilia 
FOGLIATO Francesco
35 
33 


2




"
"
"
"
TREVISAN Giuseppe 
TERVISAN Francesca 
TREVISAN Giovanna 
TREVISAN Lucia 
TREVISAN Angela 
TREVISAN Francesco 
TREVISAN Francesco 
TREVISAN Domenico 
TREVISAN Caterina
38 
36 
15 
10 




1








"
"
"
"
PIROTTO Francesco 
PIROTTO Elisabetta 
PIROTTO Giustina 
PIROTTO Francesco 
PIROTTO Costanza 
PIROTTO Maria 
PIROTTO Pietro
35 
30 
10 



1






"
"
"
"
CHEMELO Antonio 
CHEMELO Domenica
30 
30

"
"
"
"
BAGIN Giovanni 
BAGIN Filomena 
BAGIN Maria 
BAGIN Maddalena 
BAGIN Giovanni
42 
10 
15 
11 
4




"
"
"
"
GUERRA Antonio 
GUERRA Maria 
GUERRA Francesca 
GUERRA Gio.Batta 
GUERRA Maria
44 
40 
16 
13 
3




"
"
"
"
BARBIERO Giuseppe 
BARBIERO Bortolo 
BARBIERO Maria
79 
52 
52


"
"
"
"
POTTOLLON(?) Antonio 
POTTOLLON Caterina 
POTTOLLON Giovanni
32 
30 
4


"
"
"
"
NOME
IDADE
LOCAL DE 
NASCIMENTO
NAÇÃO
PROFISSÃO
RELIGIÃO
NODARI Sebastianno 
NODARI Angela 
NODARI Luigia 
NODARI Lucia 
NODARI Domenico 
NODARI Romano 
NODARI Maria 
NODARI Emilio
41 
40 
10 




2
VICENZA 






"
Italia 






"
Agricultor 






"
Catholico 






"
LORENZONI Caterina 
LORENZONI Antonio 
LORENZONI Maria 
LORENZONI Giulio 
LORENZONI Andrea 
LORENZONI Gaetano
60 
24 
41(?) 
14 

1





"
"
"
"
MASCHIO Gio Maria(?) 
MARCHIO Angela
27 
22

"
"
"
"
DALLA COSTA Domenico 
DALLA COSTA Maria 
DALLA COSTA Eva 
DALLA COSTA Maria 
DALLA COSTA Costanza 
DALLA COSTA Speranza 
DALLA COSTA Guglielmo
46 
40 
14 
12 
10 

6






"
"
"
"
FINALTI Michele 
FINALTI Angelo 
FINALTI Giovanna
62 
27 
25


"
"
"
"
FORNER Giacomo 
FORNER Maria 
FORNER Antonia 
FORNER Antonio 
FORNER Maria 
FORNER Guglielmo 
FORNER Giordano
41 

39 
14 
10 

0.7






"
"
"
"
GAZZOLA Agostino 
GAZZOLA Lucia 
GAZZOLA Fortunato 
GAZZOLA Alessandro
35 
30 
32 
3



"
"
"
"
MENEGHETTI Valentino 
MENEGHETTI Caterina 
MENEGHETTI Giuseppina
33 
30 
1


"
"
"
"
BIZZOTTO Francesco  
BIZZOTTO Angela 
BIZZOTTO Antonio 
BIZZOTTO Matteo 
BIZZOTTO Giovanni 
BIZZOTTO Orsola 
BIZZOTTO Regina
41 
35 
13 
11 


3






"
"
"
"
BASCAN Valentino 
BASCAN Maria 
BASCAN Amedeo 
BASCAN Sante
32 
26 

3



"
"
"
"
NOME
IDADE
LOCAL DE 
NASCIMENTO
NAÇÃO
PROFISSÃO
RELIGIÃO
CECCON Gaetano 
CECCON Cecilia 
CECCON Maria 
CECCON Angelo 
CECCON Margheritta
34 
34 
11 

1
VICENZA 



"
Italia 



"
Agricultor 



"
Catholico 



"
DALLAPOZZA Maria 
DALLAPOZZA Antonio 
DALLAPOZZA Rosa 
DALLAPOZZA Giuditta 
DALLAPOZZA Massimiliano 
DALLAPOZZA Maria
60 
40 
35 


3
"
"
"
"
GHENO Giovanna 
GHENO Maria Angela 
GHENO Bartolomeu 
59 
13 

-
"
"
"
"
PAOLETTO Bortolo 
PAOLETTO Maria 
PAOLETTO Giuseppe 
PAOLETTO Anna 
PAOLETTO Carlo
57 
37 


0.8
"
"
"
"
RIGHI Giovanni 
RIGHI Teresa 
RIGHI Giovanni 
RIGHI Francesco 
RIGHI Emilia
28 
25 


0.5
"
"
"
"
BRAGAGNOLO Pietro 
BRAGAGNOLO Angela 
BRAGAGNOLO Ciriaco 
BRAGAGNOLO Matteo
51 
54 
15 
12
"
"
"
"
MENEGAZ Abramo 
MENEGAZ Pasqua 
MENEGAZ Domenico 
MENEGAZ Pietro 
MENEGAZ Maria 
MENEGAZ Anna
55 
43 
14 


3
"
"
"
"
CARLESSO Bernardo 
CARLESSO Angela 
CARLESSO Giovanni 
CARLESSO Francesco
49 
46 
15 
11
"
"
"
"
TOTONE(?) Andrea 
TOTONE Pasqua 
TOTONE Sebastiano 
TOTONE Lucia 
TOTONE Maria
37 
28 


2
"
"
"
"
GRIGOLETTO Giuseppe 
GRIGOLETTO Maria 
GRIGOLETTO Maria 
GRIGOLETTO Rosa 
GRIGOLETTO Giovanni
33 
33 


1
"
"
"
"
NOME
IDADE
LOCAL DE 
NASCIMENTO
NAÇÃO
PROFISSÃO
RELIGIÃO
TRITOLATI Vincenzo 
TRITOLATI Angela 
TRITOLATI Gaetano 
TRITOLATI Giovani 
TRITOLATI Anacleto
32 
27 


1
VICENZA 



"
Italia 



"
Agricultor 



"
Catholico 
 " 


"
MORO Bortolo 
MORO Luigia 
MORO Maria 
MORO Pietro 
MORO Domenica
44 
44 
16 
14 
12
"
"
"
"
BOLZON Pietro 
BOLZON Luigi 
BOLZON Rosa 
BOLZON Giacomo 
BOLZON Adora

26 
23 
22 
0.5
"
"
"
"
STRADIOTTO Antonio 
STRADIOTTO Antonia 
STRADIOTTO Valentino 
STRADIOTTO  Cristina
31 
33 

3
TREVISO 


"
"
"
"
MILANI Antonio 
MILANI Rosa 
MILANI Maria 
MILANI Valentino 
MILANI Caterina 
MILANI Giovanni
40 
34 
16 


1
"
"
"
"
FILIPPIN Giovanni 
FILIPPIN Antonia
22 
21
"
"
"
"
GUIDOLIN Angelo 
GUIDOLIN Angela 
GUIDOLIN Luigi 
GUIDOLIN Giuseppe
59 
57 
19 
16
"
"
"
"
PASINATO Amedeo 
PASINATO Patrizio 
PASINATO Luigia 
PASINATO Pietro 
PASINATO Giuseppe 
PASINATO Angelo 
PASINATO Matteo 
PASINATO Angelo 
PASINATO Gio...
70 
46 
40 
18 
13 
11 


0.18
"
"
"
"
PIEROBOM Antonio 
PIEROBOM Teresa 
PIEROBOM Marco
33 
27 
26
"
"
"
"
CECCHIN Francesco 
CECCHIN Veronica 
CECCHIN Celeste 
CECCHIN Maria 
CECCHIN Gio.Batta 
CECCHIN Vittorio 
CECCHIN Maria
52 
47 
29 
26 
18 
14 
12
"
"
"
"
NOME
IDADE
LOCAL DE  
NASCIMENTO
NAÇÃO
PROFISSÃO
RELIGIÃO
SOUZA Celeste 
SOUZA Domenica 
SOUZA Angelo 
SOUZA Maria 
SOUZA Amedeo 
SOUZA Giovanni 
SOUZA Giuseppe 
SOUZA Angela
37 
37 
14 
12 
10 


2
TREVISO 





"
"
Italia


"



"
Agricultor 






"
Catholico 






"
GAZZOLA Antonio 
GAZZOLA Pietro
65 
30
"
"
"
"
TONIOLO Eugenio 
TONIOLO Maria 
TONIOLO Maria
30 
27 
2
"
"
"
"
STANGHERLIN Sante 
STANGHERLIN Maria 
STANGHERLIN Cesare 
STANGHERLIN Eugenio 
STANGHERLIN Pasquale 
STANGHERLIN Regina 
STANGHERLIN Teresa
63 
53 
27 
23 
16 
13 
11
"
"
"
"
FUGANTI Felice 
FUGANTI Bortolomea 
FUGANTI Lucia 
FUGANTI Virginia 
FUGANTI Rosa 
FUGANTI Cesare 
FUGANTI Pietro 
FUGANTI Caterina 
FUGANTI Romedio
49 
38 
18 
17 
16 
10 


5
TRENTO 







"
"
"
"
TOMAS Gio.Batta 
TOMAS Margherita 
TOMAS Corona 
TOMAS Margherita 
TOMAS Giacomo
36 
28 
10 

2
"
"
"
"
TONIETTI Fortunata 
TONIETTI Maria 
TONIETTI Barbera 
TONIETTI Pietro 
TONIETTI Giorgio 
TONIETTI Giovanni
42 
15 
11 


1
"
"
"
"
PERMIAN Caterina 
PERMIAN Giuseppe 
PERMIAN Carolina 
PERMIAN Maria 
PERMIAN Luigia 
PERMIAN Luigi 
PERMIAN Alessandro 
PERMIAN Gaetano 
PERMIAN Rosa 
PERMIAN Giuseppe
70 
33 
38 
20 
19 
18 
16 
14 
11 
2
VERONA 









"
"
"
"
NOME
IDADE
LOCAL DE 
NASCIMENTO
NAÇÃO
PROFISSÃO
RELIGIÃO
VIERO Giovanni 
VIERO Caterina 
VIERO Andrea 
VIERO Giovanna 
VIERO Antonio 
VIERO Santo
43 
40 



1
VICENZA 




"
Italia 




"
Agricultor 




"
Catholico 




"
TOLFO Eurosia 
TOLFO Giovanni 
TOLFO Margherita 
TOLFO Pietro 
TOLFO Drusilla 
TOLFO Fioravante
61 
28 
26 


2
"
"
"
"
RINCO Margherita 
RINCO Luigi 
RINCO Isotta 
RINCO Gio.Batta 
RINCO Giuseppe
70 
35 
36 
11 
2
"
"
"
"
RECCHIA Luigi 
RECCHIA Maria 
RECCHIA Antonio 
RECCHIA Massimiliano 
RECCHIA Benvenuto
32 
25 


1
"
"
"
"
FACCIN Benedetto 
FACCIN Pasqua 
FACCIN Rodolfo 
FACCIN Romano 
FACCIN Guglielma 
FACCHIN Agostino
48 
44 
15 
22 

5
"
"
"
"
MELATTO Michele 
MELATTO Domenica 
MELATTO Clorinda 
MELATTO Paola
27 
25 

2
"
"
"
"
DAL SANTO Bortolo 
DAL SANTO Filomena 
DAL SANTO Maria 
DAL SANTO Natale 
DAL SANTO Rosa
37 
32 
10 

3
"
"
"
"
NOGARA Angelo 
NOGARA Teresa 
NOGARA Lucia 
NOGARA Alessandro 
NOGARA Gio.Batta 
NOGARA Maria
49 
39 
15 
11 

6
"
"
"
"
BROCCARDO Francesco 
BROCCARDO Elena 
BROCCARDO Silvio 
BROCCARDO Aliuto
32 
30 

2
"
"
"
"
RUGGINE Antonio 
RUGGINE Maria 
RUGGINE Attilio
37 
31 
3
"
"
"
"
NOME
IDADE
LOCAL DE 
NASCIMENTO
NAÇÃO
PROFISSÃO
RELIGIÃO
NOGARA Giuseppe 
NOGARADomenica 
NOGARA Teresa 
NOGARA Elisabetta 
NOGARA Rosa
39 
30 
10 

3
VICENZA 



"
Italia



"
Agricultor 



"
Catholico 



"
LOVATO Isidoro 
LOVATO Cristina 
LOVATO Giseppe 
LOVATO Gio.Batta
50 
46 
13 
7
"
"
"
"
GOBBO Mario 
GOBBO Maria 
GOBBO Amalia 
GOBBO Massimiliano 
GOBBO Giuseppe 
GOBBO Petronilla
49 
35 
10 


2
"
"
"
"
COSTA Isidoro 
COSTA Caterina 
COSTA Angela 
COSTA Domenico 
COSTA Rosa
31 
30 


0.7
"
"
"
"
CARLOTTO Antonio 
CARLOTTO Maria 
CARLOTTO Domenico 
CARLOTTO Rosa 
CARLOTTO Andrea 
CARLOTTO Antonio
62 
54 
23 
21 
18 
0.8
"
"
"
"
PELIZZARO Giovanni 
PELIZZARO Giuditta 
PELIZZARORiccardo 
PELIZZARO Rosa
35 
35 

2
"
"
"
"
BISOGNIN Francesco 
BISOGNIN Brigida 
BISOGNIN Isidoro 
BISOGNIN Alessandro 
BISOGNIN Santa 
BISOGNIN Rosa
46 
27 



0.8
"
"
"
"
CREAZZO Luicia 
CREAZZO Luigi 
CREAZZO Angela 
CREAZZO Elena
70 
40 
33 
25
"
"
"
"
GIARETTA Angelo 
GIARETTA Pasqua 
GIARETTA Michele 
GIARETTA Maria 
GIARETTA Antonio
50 
50 
29 
29
"
"
"
"
LORENZON Giovanni 
LORENZON Caterina 
LORENZON Francesco 
LORENZON Pia 
LORENZON Paola
39 
37 


2
"
"
"
"
NOME
IDADE
LOCAL DE  
NASCIMENTO
NAÇÃO
PROFISSÃO
RELIGIÃO
GUERRA Giovanni 
GUERRA Francesco 
GUERRA Orsola 
GUERRA Gio.Batta 
GUERRA Genovieffa
53 
39 
37 
14 
2
VICENZA 



"
Italia 



"
Agricultor 



"
Catholico 



"
LORENZON Francesco 
LORENZON Giovanna 
LORENZON Maria 
LORENZON Giovannina 
LORENZON Giovanni 
LORENZON Pietro
40 
37 



2
"
"
"
"