segunda-feira, 31 de dezembro de 2018

Um pouco da História dos Vênetos



Il popolamento del Veneto ebbe inizio a partire dal V millennio a.C. e s'intensificò durante l'età del Bronzo dapprima nella zona collinare veronese, lungo la costa orientale del Lago di Garda e in prossimità dei corsi fluviali. Verso il 1000 a.C. si segnalò la civiltà paleoveneta nel territorio di Este che sviluppò una vera e propria cultura ed intrattenne rapporti con etnie molto distanti, come i greci, gli etruschi, i popoli transalpini e i celti.

I Veneti raggiunsero in breve una forte identità etnica, culturale, politica e a difesa di questa nel III secolo a.C. si allearono con Roma per fronteggiare le minacciose pressioni barbariche. L'alleanza coi romani si tradusse in importanti lavori di costruzione delle infrastrutture e di sistemazione ed edificazione dei centri urbani. Il Veneto venne poi completamente assorbito dall'Impero Romano nel I secolo a.C., ma mantenne intatti i propri connotati distintivi, per i quali Roma mostrò sempre grande rispetto.

Nei primi secoli d.C. le invasioni germaniche assestarono un duro colpo al Veneto e ai romani e in seguito all'urto rovinoso dei Longobardi, nei secoli VI e VII, vi fu l'esodo degli abitanti verso la zona lagunare. Il primo nucleo della città di Venezia è databile intorno ai secoli IX e X.

Intanto nella terraferma gli assalti degli ungari costrinsero la popolazione ad ergere nuove fortificazioni di difesa, fenomeno che in breve diede vita a una moltitudine di giurisdizioni autonome e al feudalesimo, che svanirà gradatamente dopo la ripresa commerciale del XII secolo e la nascita delle istituzioni comunali, le quali unitesi nella 'Lega Lombarda' contrastarono i vari tentativi di restaurazione imperiale ad opera di Federico I detto il Barbarossa e poi di Federico II. Seppero portare a loro favore la situazione di conflitto i nobili signori feudali come i da Romano, i da Camino, i da Carrara e i d'Este che si presentarono come tutori della sicurezza delle città, venendo eletti coi titoli di podestà o di capitano del popolo.

Nel mentre Venezia si sottrasse all'egida di Bisanzio, che l'aveva fatta sua provincia, instaurando un governo oligarchico retto da un Doge ed espanse il suo potere in tutto il Mediterraneo col controllo delle rotte e dei porti del bacino orientale. Le importanti conquiste commerciali veneziane accesero l'ostilità con Genova e nel XIII secolo iniziò la lotta con questa città per l'egemonia sui mari, che Venezia in seguito ottenne. Ma l'autorità di Venezia si spinse anche nell'entroterra e al principio del XV secolo si presentò come la più grande potenza della penisola e riuscì ad unificare sotto di sé il Veneto. Tale egemonia lasciò impresso uno stile comune nella cultura, nella lingua e nell'architettura degli edifici delle città e del contado. Nel 1797 la Repubblica Veneziana venne conquistata da Napoleone e passò all'Austria col trattato di Campoformio fino al 1866, anno in cui Venezia fu annessa al Regno d'Italia.

Il Veneto ebbe un ruolo importantissimo durante la grande guerra del 1915-18 quando il fronte italo-austriaco, che in un primo tempo passava per l'altopiano di Asiago e le Dolomiti venete fino ai colli di Gorizia, arretrò dopo la disfatta di Caporetto (24 ottobre 1917) al Monte Grappa e al Piave, ossia fino alle soglie della pianura: prima linea che fu decisiva per l'esito del conflitto (a ricordo di ciò, il Sacrario di Cima Grappa e i numerosi monumenti ai Caduti presenti in ogni comune). L'armistizio venne firmato il 3 novembre 1918 a Villa Giusti a Padova.

La seconda guerra mondiale non portò altrettanta devastazione, sebbene Treviso e Verona subirono pesanti bombardamenti, però fu terribile l'occupazione nazi-fascista specie dopo l'8 settembre 1943: la data dell'annuncio dell'armistizio con gli Alleati e della fine dell'alleanza militare con la Germania.